Anno nuovo maratona nuova!
Finalmente dopo un periodo di stop delle gare abbiamo inaugurato il 2021 con l’ecomaratona de S1 Trail – La Corsa della Bora, 42km con quasi 1.000 m di dislivello, tagliando il traguardo il 10 gennaio insieme a mio marito Adriano Gall. Tutto questo grazie al coraggio di Tommaso de Mottoni, direttore di gara, che ha sfidato il periodo storico particolare che stiamo vivendo riuscendo a organizzare in tutta sicurezza un evento di portata internazionale.
Una corsa della Bora a tutti gli effetti, con Bora sostenuta e temperature prossime allo zero.
Il nome dice tutto, è una maratona che tempra i runners.
Se non conosci cos’è la Bora, è un vento gelido e forte che soffia da ENE, è tipico della zona di Trieste e quest’anno nel giorno della gara non ha risparmiato nessuno.
E’ una maratona che sviluppa spirito di adattamento perchè si tratta di 42 km tra asfalto e sentiero con quasi 1.000 m di dislivello.
E’ una maratona che mantiene focalizzati perchè si corre “con la Befana”, in un periodo dell’anno in cui le gare sono pressoché assenti e questo a maggior ragione la rende “unica”.
E’ una gara in cui “ce n’è per tutti” perchè sono 5 trail in uno, con tracciati disponibili su distanze di 16km, 21km, 42km, 57km e 80 km (e fino al periodo pre-COVID era attivo anche l’ipertrail di 164km).
Nel 2018 mi sono testata nella 57 km ultramaratona con circa 2500 m di dislivello, quest’anno ho optato per l’ecomaratona, 42 km con quasi 1000 m di dislivello, e ho trovato “la mia dimensione”. L’ecomaratona di S1 Trail – La Corsa della Bora rappresenta il giusto compromesso tra asfalto e trail, ed è l’esperienza perfetta per chi come me adora la corsa in tutte le salse, corre su asfalto e ama anche il mondo del trail.
In questo breve articolo desidero condividere quelli che secondo me sono i 5 motivi per i quali vale veramente la pena di correre l’ecomaratona S1 Trail – La Corsa della Bora, e per i quali il prossimo anno sarò nuovamente in campo con il desiderio di coinvolgere un gruppo di persone in questo viaggio con cui tagliare insieme il traguardo.
Prima di leggere i 5 motivi per cui esserci, guarda questo breve video.
42K S1 Trail – La Corsa della Bora, perchè correrla?
1 – Il paesaggio magico.
Anche l’occhio vuole la sua parte, si dice. Chi partecipa a La corsa della Bora non può che ammirare il Carso triestino con i suoi boschi da una parte e il golfo di Trieste dall’altra.
Ottima la soluzione di quest’anno che ha visto una partenza scaglionata per percorrere la pista ciclopedonale dell’ex ferrovia in leggero falsopiano che a tratti regala degli scorci sul golfo di Trieste. Segue una salita rapida verso la vedetta di San Lorenzo che sovrasta la Valle Rosandra, ottimo punto di ristoro per sorseggiare del tè caldo. Uno sterrato in saliscendi sull’altopiano accompagna fino a Padriciano, da dove è possibile osservare l’intera città dall’alto fino a raggiungere l’Obelisco di Opicina. Molto piacevole il tratto in discesa della Napoleonica che sovrasta il lungomare di Barcola. La parte finale fortunatamente premia i runners con una discesa quasi costante fino all’arrivo a Visogliano, per conquistare finalmente la bellissima e meritata medaglia che riporta l’alabarda, simbolo di Trieste. Insomma, non c’è tempo per annoiarsi o lasciarsi distrarre dalla fatica.
2 – Lo stile di corsa, te la godi proprio.
La corsa in natura è una corsa consapevole, ti impegna nell’assecondare un terreno tutt’altro che “scontato” e proprio per questo ti obbliga ad ascoltarlo e ascoltarti, a mantenere l’attenzione nel “qui e ora”, e questa per me è la vera essenza della corsa. I tratti di asfalto presenti ti permettono di prendere delle pause e lasciarti andare in un gesto più fluido e automatico. Tutto questo è condito da un dislivello certamente presente, ma non eccessivamente impegnativo, che rende l’ecomaratona per gran parte corribile e te la fa proprio godere.
3 – L’organizzazione e i ristori.
Conosco Tommaso e già dalle precedenti edizioni ho potuto apprezzare le sue capacità organizzative, ma in questa edizione avvenuta in un periodo storico in cui sembra vigere la regola del “no se pol” (non si può), lui e lo staff di volontari si sono superati. Sono riusciti a rendere possibile una gara che non si sarebbe potuta fare, come è successo per quasi tutte le gare dell’ultimo anno segnato da questa pandemia. Invece qui l’organizzazione si è adattata ai vari Dpcm emanati e ha trovato ogni soluzione possibile per mettere in sicurezza gli atleti, da controlli serrati già in fase di registrazione online, all’organizzazione di partenze scaglionate per evitare assembramento, ai trasferimenti vari con navette dedicate, all’obbligo dell’utilizzo di mascherina e gel igienizzante ad ogni ristoro, a sua volta organizzato per dispensare cibi e bevande in forma di singole porzioni, per finire poi con le medaglie confezionate in sacchettini di cellophane. Un applauso e un grazie a Tommaso e S1 Trail Team per essere riusciti a rompere lo schema e aver permesso a quasi 1500 runners di tornare alla loro passione.
4 – Il periodo subito dopo le feste, tattico per restare focalizzati.
Il fatto di avere un appuntamento con una competizione nei primissimi giorni dell’anno ti obbliga a mantenere il focus su forma fisica e prestazione anche durante le feste (leggi l’intervista su come superare il periodo natalizio), e questo non è affatto da sottovalutare come strategia. Anzichè lasciarti andare a goloserie varie e abbandonarti alla pigrizia, hai la scusa e lo stimolo giusto per restare in guida e mantenere uno stile di vita coerente e salutare, senza però privarti del piacere delle feste, perchè se corri con costanza puoi anche mangiare con gusto.
5 – La medaglia finale
Sono sincera, decido se iscrivermi a una competizione o meno anche in base alla medaglia prevista come premio finale. Quella de La Corsa della Bora merita proprio, bella, massiccia, colorata e insieme al nastro che la appende al tuo collo ricorda molto la medaglia dell’IRONMAN, e con questo ho detto tutto.
Questa ecomaratona più che una gara è un viaggio con se stessi per tirare fuori il meglio da poter applicare anche nel resto della vita.
La medaglia è il vero premio che racchiude il significato degli allenamenti in solitaria e delle difficoltà superate per essere pronti il giorno della gara, è la metafora che riassume il percorso di preparazione e trasformazione, ecco perchè è importante ci sia una signora medaglia.
La lezione che mi ha trasferito questa esperienza è la seguente: quando si desidera veramente qualcosa non c’è interferenza che, per quanto grande, possa impedirti di raggiungerla.
“Sei il padrone del tuo destino” qualcuno dice.
Pochi credevano che questa manifestazione (5 gare in contemporanea) potesse essere confermata e fatta (visto il periodo storico che stiamo vivendo), invece tutto è andato alla grande, organizzazione top.
Da parte nostra tra lavoro e famiglia abbiamo giocato a tetris negli ultimi 3 mesi per inserire una programmazione degli allenamenti che non sempre abbiamo potuto rispettare nel dettaglio, ma abbiamo fatto del nostro meglio. E alla fine il risultato è arrivato.
Ci tengo a condividere con te il fatto che sia stato impegnativo anche per noi, ma non impossibile, e grazie al fatto che abbiamo scelto di goderci l’esperienza l’abbiamo proprio vissuta.
Questo per trasferirti la conferma e la convinzione che anche per te è possibile raggiungere tanti bei traguardi, uno alla volta e un po’ alla volta, nello sport e nella vita. Te lo auguro di cuore.
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